Noli me tangere, Beato Angelico, Firenze, 1438-1440.
Nella vita cristiana non si può parlare di vocazione: si fa esperienza di vocazione! Quanti desideri e quanti sogni sono legati alla parola vocazione: sogni di giovani che cercano “un per sempre” nella loro vita, desideri di fedeltà e ricerca per scoprire il progetto di Dio ogni giorno ... un cuore che cerca l’amore.
Ogni volta che sentiamo Dio chiamarci per nome, allora facciamo esperienza di vocazione, perché Dio mi chiama a sé.
Nel Vangelo di Giovanni la figura che più mi colpisce nella sua esperienza di vocazione è Maria di Màgdala: una donna sola, allontanata da tutti, che non accettava di vivere come una donna del suo tempo, che sentiva in lei il desiderio di camminare su una strada nuova: una ricerca continua di risposte alle sue inquietudini.
Gesù l’accoglie con sé e con gli altri apostoli, cammina con loro e impara a conoscere sé stessa nell’incontro con Gesù suo Maestro e Amico.
La vocazione di Maria di Màgdala è la vocazione di molti cristiani che cercano la verità per la propria vita nel conoscere Gesù e seguirlo con gioia.
A volte restiamo “fuori” inerti e nel pianto, perché non sappiamo dove trovare Gesù, ma il Signore non ci lascia soli e manda qualcuno che ci prende sul serio e ci chiede “cosa cerchiamo” per essere felici, per tornare a vivere nella gioia.
In questa domanda, il nostro cuore trova il Maestro; colui che mi tira fuori dalle mie delusioni, dai miei pensieri autoreferenziali per aprirmi alla verità. Gesù è il Maestro che non tradisce, che si affianca, che ha un amore gentile per me e che mi chiama per nome per farsi riconoscere e trovare: “Maria”!
Gesù mi chiama per nome perché mi conosce e sa che solo pronunciando il mio nome, può farmi uscire dal buio; far vedere me stessa a me stessa per quella che sono.
Maria di Màgdala capisce in quell’istante, in quella parola, in quello sguardo di Gesù chi è lei per Lui.
La sua vocazione è racchiusa nel suo nome e tutto ciò che le è necessario è già dentro di lei e Gesù, che vuole la sua gioia, e glielo mostra.
È fondamentale perciò che il nostro rapporto con Gesù sia fedele, umile e aperto al nuovo che vorrà mostrarci, perché la nostra chiamata (vocazione) fondamentale è vivere ogni giorno e in ogni tempo la sua compagnia in pienezza e nella gioia per portare ai fratelli che incontreremo, quell’annuncio gioioso che Maria ha portato a tutti: Gesù è vivo e in mezzo a noi!
Sara Folli
Pastorale Vocazionale