Il Seminario Diocesano,
un atto di fede


Non è facile descrivere il Seminario di Imola.

Come luogo, la struttura di Montericco ospita molte realtà: le scuole "San Giovanni Bosco" (500/600 presenze fra scuola per l'infanzia, elementari e medie); il "Sollievo" (struttura di ospitalità e riabilitazione per anziani); l'Accademia della spada; la Biblioteca del Seminario; la sede della Scuola Diocesana di Teologia; la sede della Pastorale Giovanile; uno spazio adibito a casa per ferie e per ospitalità; l'ostello gestito dall'Associazione Giovanni XXIII.

In tutto questo il Seminario vuole essere un luogo aperto, gioioso e vivo per tutti, in particolare per i giovani. E fra tutti i giovani, in particolare, esso vuole essere la casa, il punto di riferimento di chi è in cammino o è in ascolto di una chiamata alla vita sacerdotale.

Infatti prima ancora di essere un luogo, il Seminario è un tempo donato dalla Chiesa ai giovani per la maturazione e il discernimento della propria vocazione. Esso quindi non è solo un grande contenitore di tante attività: è luogo di preghiera, di ritiro, di meditazione.

Se durante la settimana, noi, seminaristi imolesi, viviamo a Faenza, dove risiede la Propedeutica della Romagna (i primi anni di preparazione al Seminario vero e proprio) e a Bologna, dove risiede il Seminario Regionale, nel fine settimana ci ritroviamo nel Seminario a Montericco per vivere la comunità, scuola del vivere con e per gli altri, per crescere insieme e insieme condividere lo stesso cammino verso la donazione totale di sé.

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Accompagnare una persona non è una tecnica, ma è l’avventura - e il rischio - di camminare con lui verso il Destino, e questa avventura la si può vivere solo se si ha una casa da cui partire.

Mons. Giovanni Mosciatti
Vescovo di Imola